La Cappella Espiatoria di Monza e l’omicidio del Re

Cappella Espiatoria di Monza

La Cappella Espiatoria di Monza e l’omicidio del Re

Durante la visita della Villa Reale di Monza, la guida turistica racconterà la storia dell’assassinio del re Umberto I, ucciso il 29 luglio del 1900 con tre spari di pistola dall’anarchico, Gaetano Bresci. Per capire i meccanismi di questo omicidio, però, dobbiamo tornare indietro di un anno. Quando a Milano ci fu una grande protesta per il rincaro del pane. Parteciparono molte persone anche donne e bambini e fu una protesta pacifica, ma Umberto decise di placarla con l’esercito, inviando il generale Bava Beccaris, che sparò sulla folla uccidendo moltissime persone. Questo fatto sconvolse l’opinione pubblica, non solo quella nazionale. All’epoca Gaetano Bresci si trovava in New Jersey e da qual momento uccidere il re divenne la sua missione, che compì in solo un anno.

Nel luogo esatto dove fu assassinato, ora c’è un monumento a forma di croce con due facciate in alabastro.

Quando il re morì, infatti, il figlio Vittorio Emanuele si trovava in crociera sull’Egeo con la moglie Elena. Ci impiegarono diversi giorni per tornare e in quel luogo vide una croce in legno con tante corone di fiori e regali portati dalla popolazione. Si commosse e decise di innalzare un monumento che ricordasse quella visione. Ogni 29 luglio per l’anniversario della morte del re la stele viene illuminata. Infatti al suo interno ci sono le facciate in alabastro permetto questo effetto particolare.

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